MIMESIS
La mia strada
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Sulle tracce di Tito 2017

La mia strada
Finalmente arriva il momento tanto atteso; come al solito la notte ho dormito poco ma questa ormai è una costante prima di affrontare un viaggio.
Tutto è pronto, saluto mia moglie Lina che mi appoggia in questa mia passione e con una splendida giornata all'orizzonte mi avvio all'appuntamento con gli altri compagni d'avventura.
Il traghetto ci aspetta alle 19:45 in quel di Ancona, ma si è deciso di prenderla un pò larga e di passare per la "gola del Furlo" riaperta al passaggio non molti mesi fà.
A Terni il primo ad arrivare è l'amico Damiano che sapendo della nostra partenza ha deciso di venirci a salutare di persona, Un gesto che ho molto apprezzato e che distingue lo spirito Viterbikers dai tanti pseudo gruppi motociclistici che ci sono in giro.
Si sente l'inconfondibile rombo dei motori ed ecco arrivare i miei amici di viaggio; con loro altra graditissima sorpresa, è presente l'amico Gianni che come Damiano ha deciso nella sua giornata di riposo lavorativo di venirci a salutare e di accompagnarci per un bel tratto di avvicinamento ad Ancona.
Si parte direzione Furlo e sotto il casco quell'espressione di gioia mi accompagna chilometro dopo chilometro. E' suggestivo attraversare la gola e godere di un panorama unico; dal colore turchese dell'acqua al bianco delle rocce che sovrastano il fiume.
Si è fatta l'ora di pranzo e lungo la strada scorgiamo un posticino che fà al caso nostro; un piccolo locale immerso nella calma del posto, con adeguato spazio per parcheggiare i nostri bolidi ed un pergolato che ci coccolerà nella consumazione di un pasto nemmeno tanto frugale.
Tempo di ringraziare e di salutare Gianni per la sua graditissima sorpresa, riprendiamo la strada che ci condurrà al piccolo porto di Ancona dove abbiamo appuntamento con Fabio che ci raggiungerà proprio per l'imbarco.
Quest'ultimo si svolge con notevoli difficoltà; sono moltissimi gli autotreni che devono essere imbarcati e le poche moto che sbarcheranno a Spalato sono costrette a salire per ultime.
Alla fine saranno quasi due le ore di ritardo, ma una volta saliti a bordo il traghetto inizia a muoversi e a dar sfogo a tutta la gran cavalleria.
Ci sistemiamo nella piccola ma accogliente cuccetta e ci prepariamo a trascorrere una notte serena condita dalle solite tante risate.
Approfittiamo del ristorante dove un pasto completo viene servito alla modica cifra di 16 euro e dopo poco ci ritroviamo a ronfare nella piccola cabina.
SABATO 13 MAGGIO 2017
Sarò il primo ad aprire gli occhi, sono le 06:00 e quando mi affaccio sul ponte per fumare la prima sigaretta della giornata, già si vede uno splendido paesaggio ed il vicino attracco del  porto di Spalato.
Poco dopo anche Fabio, Federico ed Angelo mi raggiungono e insieme andiamo a fare colazione nella sala ristorante. La colazione è compresa nel prezzo della tratta per coloro che hanno usufruito di una cabina; particolare che mi ha stupito positivamente, come altrettanto positivamente mi ha colpito l'abbondanza di cibi previsti nel menù, brava jadrolinija !
Finalmente si sbarca e mettiamo le nostre ruote sul territorio Croato; la nostra tappa oggi sarà Kotor a circa 300 Km di distanza.
La giornata è assolata e molto bella e la nostra voglia di scoperta è grande, innestiamo la prima e partiamo.
Siamo sulla costa e chilometro dopo chilometro non sappiamo dove guardare; le tante piccole cittadine affacciate sul mare hanno ognuna qualche particolarità che rapisce i nostri sguardi e ci godiamo metro dopo metro tutto quello che la natura ci offre.
Di tanto in tanto ci godiamo qualche breve sosta per scattare qualche foto e per goderci in qualcuno dei tanti locali prelibate colazioni vista mare.
Arriviamo cosi' a Ragusa Vecchia ( Dubrovnick ) per l'ora di pranzo.
Il lungo e moderno ponte sospeso che ci conduce alla città vecchia è meraviglioso e da qui si può apprezzare la baia sottostante con imbarcazioni grandi e piccole che rendono il panorama unico.
Lungo la strada troviamo un locale che fa al caso nostro e ci rilassiamo finalmente per consumare un meritato pasto.
Ci rimettiamo in moto soddisfatti; ormai i chilometri che ci separano dalla nostra prima meta non sono molti e con la stessa curiosità ci godiamo il panorama mozzafiato che ci offre il fiordo di Kotor.
Abbiamo un'appartamento con vista, davvero delizioso; si fa scorta di birre per la serata e dopo esserci rilassati ci dirigiamo in un vicino ristorante dove consumeremo una deliziosa cenetta a base di pesce e di carne.
Che bello trascorrere la serata in veranda davanti ad una birra ghiacciata programmando i percorsi per il giorno seguente.
DOMENICA MAGGIO 2017
Temevamo una giornata con meteo avverso ed invece appena mi affaccio in veranda per gustarmi la prima sigaretta della giornata apprezzo il celeste del cielo ed il clima mite.
Oggi abbiamo deciso di arrampicarci per quella che sarà per me la più bella strada che abbia mai percorso ( Kotor serpentine ) una piccola strada che si inerpica sulla montagna rocciosa che sovrasta il golfo di Kotor.
Pericoloso strada  montuosa che raramente permette vlocità di più di 30 km / h., Che si trova in Montenegro, con una lunghezza totale di 38 km, tra le città di Cetinje e Kotor. La parte più impegnativa della strada è un breve tratto 8,3 km con 16 tornanti chiamato Kotor serpentina. E 'una delle più famose strade hairpinned in tutto il mondo .
Che spettacolo ragazzi !
Appena inizi a salire si incontra un piccolo campo nomadi che non infonde grande fiducia nel proseguire; sembra di entrare in una zona off limits, poi ti fai coraggio , dai gas alla tua bella e la strada prosegue stretta ed in salita con quasi totale assenza di traffico. C'è anche qualche temerario immancabile ciclista e si và quasi di pari passo perchè ogni tornante ci offre una vista meravigliosa che ci fermiamo spesso ad immortalare.Finalmente si arriva in cima e con sorpresa proprio su questa montagna deserta c'è un'albergo ristorante dove però è impossibile fare colazione poiché pieno di un gruppo di turisti giunti fin qui in pulman, che coraggio !
Riprendiamo indomiti la strada fino ad arrivare ad una rigogliosa vallata verde dove un'agglomerato di abitazioni offre un mercatino su strada di artigianato locale , Ci fermiamo per fare colazione godendoci il posto unico mentre il sole è ormai alto e la giornata è splendida.
Non sappiamo ancora a cosa andremo incontro, ma i tanti chilometri che faremo sono tutti di alta montagna su una stradina molto impegnativa e stretta. Siamo davvero tesi, sembra non finire mai e i pensieri funesti nella mia mente si accavallano curva dopo curva..................e se buco ? Se mi si ferma la moto ?
Insomma avete capito, non riesco proprio a godermi appieno questo tratto in mezzo al nulla ma che conserva comunque un suo grande fascino.
Finalmente scendendo a valle vedo non troppo lontana una strada degna di essere chiamata tale, finalmente lasciamo la P5 e imbocchiamo la più veloce e larga P23.
La direzione è cascate di Kravica ; si è fatta una certa ora e lungo la strada troviamo una “bettola” deserta che fa al caso nostro !
Il proprietario è entusiasta nel poter servire ben 4 commensali che da queste parti sono cosa rara. Ci facciamo capire nonostante lui parli solo la lingua del posto e ci offre la specialità del giorno che corrisponde ad una pecora bollita davvero da leccarsi i baffi, un'abbondante insalata mista, il tutto annaffiato da ottima birra ghiacciata e per finire il classico caffè turco, il tutto a circa 6 euro a persona.
Ci rimettiamo in sella ed in breve tempo raggiungiamo le suggestive cascate di Kravica un vero e proprio anfiteatro naturale di straordinaria bellezza.
Il suono dell'acqua che cade imponente da circa 30 metri nel bacino sottostante apre alla vista un'oasi davvero suggestiva ed indimenticabile. Oggi approfittando della bella giornata è pieno di turisti ma riusciamo comunque ad arrivare  fin dove possibile per parcheggiare le nostre belle proprio sotto le cascate.
Siamo molto vicini alla famosa Medugorje e ci mettiamo davvero poco tempo a raggiungere il Santuario, anch'esso discretamente pieno di molti turisti in pulman provenienti da tutto il mondo.
Siamo quasi giunti alla meta di questa nostra seconda giornata; di li a poco ci godremo la famosa Mostar dove abbiamo deciso di pernottare.
Abbiamo un'appartamento proprio a 20 metri dalla città vecchia, il cuore pulsante di questa antica città piena di storia e di vicende drammatiche. Ci facciamo rapire da una lunga passeggiata per le viuzze caratteristiche pavimentate con sassi di discreta misura che non sono ilmassimo per le mie caviglie. Ci godiamo un tramonto mozzafiato nella calma di quest'angolo pedonale silenzioso ed emozionante.
Consumiamo una deliziosa cenetta in un locale caratteristico;  ormai la stanchezza inizia  farsi sentire e ci ritiriamo nelle nostre stanze in attesa del domani che ci vedrà di nuovo protagonisti.
LUNEDI' 15 MAGGIO 2017
Che fortuna, anche stamattina la giornata sembra stupenda e la temperatura di quelle ideali per girare in moto. La nostra tappa finale sarà in quell di Banja Luka.
Faremo una deviazione d'obbligo per la visita alla famosa Sarajevo.
Appena caricate le moto ci mettiamo alla ricerca di uno dei tanti Pekara, ( forno/panetteria ) che producono prelibatezze dolci e salate da sentircisi male.
Dopo abbondante colazione ci dirigiamo a Jablanica, tranquilla cittadina vicino Sarajevo storico teatro della battaglia della Neretva che risale alla seconda guerra mondiale e dove venne fatto saltare l'unico ponte che permetteva il transito da una parte all'altra del fiume.
Facciamo visita a questo luogo storico immortalando i resti di quelli che furono giorni drammatici; l'occasione ci è gradita per consumare un buon espresso in un bar adiacente al parco e darci la carica per raggiungere la caotica Sarajevo.
Percorrere il viale dei cecchini dà sempre un'emozione forte proprio perchè ti tornano in mente quelle immagini drammatiche passate tante volte sui nostri schermi tv e che non ho dimenticato.
Troviamo un comodo parcheggio a pagamento nei pressi della città vecchia e diamo inizio al nostro tour , Il corso principale è pieno di vita, persone che si mescolano nella nervosa routine quotidiana fatta di acquisti e spostamenti. Anche lo sguardo più distratto coglierà la differenza frà la parte cristiana ortodossa e quella musulmana sia per la diversità delle costruzioni, molto più basse nella seconda, che per la  presenza dell'immancabile moschea e dei  vari minareti.
La convivenza frà questi popoli mi colpisce, tutto sembra apparentemente calmo e vivibile.
Si è fatta l'ora di pranzo ed in una delle più belle piazzette del centro consumiamo il piatto del luogo il Burek, una specie di cannellone fatto di sfoglia e ripieno di formaggio o verdura o carne.
Soddifatti riprendiamo il nostro viaggio e ci fermiamo nella meravigliosa Jaice, una piccola cittadina famosa perchè fù il luogo dove venne incoronato l'ultimo Re di Bosnia.
La cittadina colpisce perchè attraversata da un fiume e dalle inevitabili e suggestive cascate che ne fanno una meta turistica molto apprezzata. Ci godiamo l'ora del tramonto immersi in questo paesaggio suggestivo e ci rimettiamo in moto per le meravigliose gole con il fiume che ci fa compagnia senza mai lasciarci.
La strada è davvero molto bella e curva dopo curva apre scenari unici ed inconfondibili, fino all'arrivo a Banja Luka, dove un'appartamento di lusso ci attende per far riposare le nostre stanche ossa.
Abbiamo un'ampio ed accessoriato balcone che si affaccia proprio sul fiume Vrbas che ci coccolerà con il suono delle sue acque impetuose che corrono veloci proprio sotto i nostri piedi. Fatta scorta di birre per il post cena ci rilassiamo e dopo una rigenerante doccia raggiungiamo un ristorantino deserto proprio a pochi metri di distanza.
Ci facciamo capire dal proprietario e consumiamo una cena che aimè non scorderemo per la scarsa qualità dei prodotti e anche per la loro dubbia conservazione................la carne puzzava di carogna ahahahah.
Anche questa giornata volge al termine e dopo la solita programmazione nel solito clima d'ilarità che contraddistingue il nostro gruppo, morfeo ci rapisce in un sonno profondo.
MARTEDI' 16  MAGGIO 2017
Come al solito mi sveglio prima dei miei amici per il rituale della prima sigaretta della giornata ; questa volta l'affaccio sopra al fiume mi infonde ancor più rilassatezza, ma stamattina una leggera pioggia increspa l'acqua del fiume e la temperatura è di quelle che ti penetrano nelle ossa.
Non ci perdiamo d'animo e nonostante la scocciatura di viaggiare con l'odioso antipioggia, tutto si svolge come da rituale. Stamattina inoltre una graditissima sorpresa. Nel prezzo dell'alloggio è prevista anche la colazione.........................e che colazione !
Faccio man bassa di dolce e salato ed una volta sazio sono pronto per affrontare questa prima trasferta con I miei amici verso la famosa cascata di Martin Brod.
Con la pioggia che ci tiene compagnia, ripercorriamo la E61, la meravigliosa striscia d'asfalto che attraversando un canyon e costeggiando il fiume Vbras ci farà immettere sulla curvosa R12 .
Intanto ha smesso di piovere e l'asfalto asciutto che man mano andiamo a percorrere ci fà viaggiare molto più tranquilli e rilassati.
Dopo aver fatto molti chilometri di strada di montagna, ci ritroviamo su un largo tornante dove il panorama sottostante ci invita a fare una sosta rigenerante. Il sole è ormai alto e caldo e cosi' possiamo  definitivamente mettere via  l'antipioggia.
Finalmente arriviamo in questo splendido villaggio attraversato dal fiume Una ed appena passato il ponte si inizia a sentire lontano il canto dell'acqua che scende impetuosa.
Pagando un'abbordabile biglietto si accede a questo meraviglioso scenario della natura; l'acqua dopo una repentina dicesa cade e si nebulizza nell'aria; fà molto caldo e risulta piacevole prendere di petto questi continui spruzzi d'acqua frà una foto e l'altra.
Anche l'orario è di quelli giusti e poco distante c'è un bel locale che offre degli invitanti tavolini all'ombra di secolari piante e non possiamo far altro che goderci il nostro cibo nell'armonia più completa che questo luogo magico ci trasmette.
Qui la fà da padrone “la trota”, ma nonostante sia il piatto scelto dai miei amici Io mi butto sul solito piatto a base di carne che è una garanzia.
Lasciata Martin Brod ci rimettiamo in cammino verso gli altrettanto famosi laghi di Plitvice  e dopo pochi chilometri costeggiando il fiume Una con  il suo scorere lento, ci imbattiamo in una strada sterrata che attraversa il bosco...............sembra non finire mai, alla fine saranno circa 5/6 Km di divertimento e polvere e di qualche duro colpo alle vecchie sospensioni della mia Betty che sicuramente non avrà gradito.
I chilometri scorrono piacevoli e quando ci immergiamo nel parco Plitvicka Jezera il sole che penetra frà le fitte  piante d'alto fusto ci offre una temperatura gradevole ed un paesaggio fatato.
Per visitare I laghi bisognerebbe mettere in preventivo almeno l'intera giornata in quanto il parco è immenso e per visitare I suoi tanti ettari ci vogliono davvero molte ore; non è il caso nostro e ci mettiamo alla ricerca di un posto panoramico dove poter scorgere qualcuna di queste meraviglie.
Ci inoltriamo per un fitto bosco fino ad arrivare ad un parcheggio; lasciate le moto dopo circa 5 minuti di camminata off road si apre a noi uno dei tanti scenari suggestivi ai quali siamo ormai abituati.
Più che soddisfatti ed in perfetto orario per raggiungere Ogulin ci rimettiamo in moto.
Ogulin è la piccola cittadina che ci ospiterà per trascorrere la nottata. Troviamo subito il nostro bell'appartamento e diamo vita alle solite manovre pre cena. sistemandoci e prendendoci qualche ora di meritato relax.
Mezzi stanchi e appisolati ci accorgiamo che sono le 21:00 e risaliti in sella andiamo alla ricerca di un locale dove consumare la nostra meritata cena.
Stasera per cambiare prendo un calzone che definire tale è come bestemmiare, ma un pò la fame ed un pò la stanchezza mi portano comunque a ripulire il piatto.
Siamo tutti molto stanchi e tornati a casa ci mettiamo al tavolo del soggiorno per il bicchiere della staffa e per una breve pianificazione della giornata successiva.
MERCOLEDI' 17 MAGGIO 2016
E' presto e mentre I miei amici ronfano, I  raggi di sole irradiano la mia bella stanza; oggi gustare la prima sigaretta seduto nella grandissima veranda dell'appartamento che ci ospita è davvero piacevole, tanto da fare il bis assorto nei miei pensieri.
Puntuali alle 08:00 siamo già a cavallo delle nostre belle alla ricerca del solito pekara che troviamo proprio sulla via principale della cittadina che ci ha ospitato.
Una veloce colazione e via puntando verso Fiume !
La strada è piacevole e piena di curve, il meteo è perfetto ed I chilometri scorrono veloci sotto le nostre ruote; arriviamo cosi' nei pressi di Sieme e ci troviamo di fronte ad uno scenario bellissimo che ci induce in una sosta, tanto per goderci il luogo e farci le quattro immancabili risate.
Di nuovo in sella raggiungiamo la nostra prima tappa in men che non si dica....................attraversiamo Fiume senza fermarci ma curiosando da sotto le visiere.
Usciti dalla caotica città ci imbattiamo in una strada bellissima, piena di tornanti e di ciclisti: l'asfalto perfetto ci invita ad osare un pò nonostante la ripida discesa !
Stanchi, ma soddisfatti ci fermiamo al primo locale su strada che ci permette di consumare unaseconda colazione e di darci le energie per arrivare fino all'ora di pranzo.
Arriviamo a Pola dove ci accoglie il suo bellissimo anfiteatro; un'opera maestosa e davvero ben conservata, biglietto da visita per quello che sarà poi lo splendore del suo centro storico.
Parcheggiamo le belle e una volta alleggeriti ci mettiamo in modalità turisti e ci facciamo una goduriosa passeggiata ammirando la tranquillità e la bellezza del posto.
Ci colpisce un ristorante con un'ampia e fresca veranda..........sembra chiamarci ed il richiamo è irresistibile , tanto che senza accorgercene siamo già con le gambe sotto al tavolo studiando il menù.
Soddisfatti ci rimettiamo in viaggio verso quella che sarà la nostra ultima tappa; Capodistria ci ospiterà, non prima però di fare una puntatina a Rovigno e goderci il primo pomeriggio.
Puntiamo dritti verso il mare ed una volta entrati in città, proprio sul lungomare sosteremo per una visita veloce nel suo centro storico. Sono stanco e camminare non è il mio forte, quindi saluto I ragazzi e mi metto a sorvegliare moto e bagagli godendomi tutto il relax sulla banchina vista mare.
Verso le 17:00 arriviamo a Capodistria e prendiamo possesso dell'appartamento riservato; Fabio ed Angelo fanno un sopralluogo in città per individuare un ristorante nelle vicinanze, mentre io e Federico ne approfittiamo per una rilassante doccia.
Raggiungiamo il locale a piedi poichè è davvvero vicino alla nostra dimora e trà un racconto ed una risata consumiamo il nostro pasto e sorseggiamo qualche birra.
E' ora di fare rientro e di mettere a riposo le stanche ossa.
GIOVEDI' 18 MAGGIO 2017.
Mi sveglio con la solita malinconia................quel sentimento che riaffiora ogni qualvolta mi rendo conto che è terminata l'avventura. Oggi il rituale della sigaretta consumata sull'ennesima comoda veranda baciato dal sole ha un sapore amaro e non vi annoierò raccontandovi dei 700 Km fatti per rientrare.
Userò questa giornata per fare le dovute considerazioni.
Quando hai al tuo fianco persone meravigliose come Fabio, Federico ed Angelo puoi affrontare qualsiasi viaggio e raggiungere qualsivoglia meta.
La Croazia, la Bosnia, il Montenegro e la Slovenia, sono Paesi che bisogna visitare; le strade in maggioranza molto belle e comunque in ottimo stato come ottimo è  il cibo e ancor più ottima la vivibilità.
Popoli molto accoglienti e ben disposti.
Se proprio devo trovare un punto negativo, lo individuo nelle dogane e più in dettaglio da coloro che le presidiano. I militari del posto non sono per nulla simpatici ed ogni pretesto è legittimo per farti perdere tempo e cambiarti l'umore.
Fortunatamente una volta lasciati alle spalle dopo pochi metri torna il sorriso sotto la visiera e tutto cambia positivamente.
Ringrazio quindi I Viterbikers nel nome di Federico, Angelo e Fabio che mi hanno fatto vivere una vacanza di quelle che non dimenticherò.
Grazie ragazzi !
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